Shiatsu e autismo

Come posso aiutare chi a sua volta mi sta insegnando come dovrebbe essere vissuta la vita.

In questa pagina ho riportato una parte della mia tesi intitolata “Shiatsu e autismo”. Se desideraste leggere anche i capitoli successivi, contattatemi.

INTRODUZIONE

Questo elaborato propone lo shiatsu come aiuto alle persone autistiche. A seguito di un capitolo di presentazione sull’autismo, lo scritto illustra il significato e la funzione di alcuni dei Cinque Elementi (o Movimenti) e dei relativi meridiani (canali energetici) secondo la Medicina Tradizionale
Cinese.

I Cinque Movimenti (Legno, Fuoco, Terra, Metallo, Acqua) corrispondono al susseguirsi delle stagioni in natura, nonché al ciclo di vita della persona (la “primavera” dell’uomo equivale ai suoi 0-20 anni, etc.). Osservando le stagionalità della natura o dell’uomo, 5000 anni fa gli antichi saggi cinesi hanno sviluppato un tipo di medicina analogica per la quale il sintomo della persona viene individuato come un disequilibrio dei Cinque Elementi di cui è composto l’essere umano, oltre che la natura.

Ogni organo, ghiandola, tessuto o emozione della persona corrisponde,
per analogia, a un Movimento
. Per esempio: la primavera è la stagione
della crescita delle piante e infatti viene associata al periodo della
giovinezza, periodo in cui si “cresce”, e all’elemento Legno. A questo
Movimento fanno riferimento parti del corpo che sono particolarmente
coinvolte nell’infanzia e nell’adolescenza dell’individuo: l’apparato
muscolo-scheletrico, le unghie e i capelli, l’organo della vista, il fegato e la
cistifellea.

Questi ultimi sono l’organo e il viscere che somatizzano e simboleggiano emozioni e atteggiamenti tipici del bambino e del giovane: la difesa, la rabbia, il controllo (eccessivo o mancante). La MTC (Medicina Tradizionale Cinese) propone per ciascuno dei Cinque elementi un raggruppamento di organi, funzioni ed emozioni come sopra esemplificato. All’operatore olistico spetta il compito di capire se il problema del paziente ha origine effettivamente nell’elemento Legno o se l’elemento Legno emerge come ultima punta dell’iceberg da disequilibri di altri Elementi, che non sono manifesti.

In seguito alla trattazione dei meridiani, l’autore spiega come alcune
problematiche dell’autismo possano essere mitigate attraverso il
riequilibrio dei meridiani
, e riporta esperienze di trattamento shiatsu su
riceventi autistici, con le relative osservazioni riguardo gli effetti
riscontrati.

AUTISMO: ALCUNE CONSIDERAZIONI

Il fenomeno dell’autismo, in aumento rispetto ai decenni scorsi, merita
alcune riflessioni e alcune chiarificazioni a riguardo. Le cause dell’autismo non sono ancora chiare. Come tutte le cose, esso ha e deve avere un suo inizio: la pianta nasce dal seme, l’uomo viene generato attraverso il concepimento, etc., e così deve essere anche per il sintomo autistico. Finora gli esperti hanno scoperto una serie di fattori che favoriscono la comparsa del disagio, ma ancora non è stata trovata una causa scatenante certa e preponderante rispetto ai fattori predisponenti al sintomo.

I fattori possono essere esterni come l’alimentazione o l’inquinamento, o
fattori genetici come genitori o progenitori portatori sani della ASD
(Autistic Spectrum Disorder), materializzatasi solo nell’ultimo discendente
della famiglia.

Un grande dibattito è scaturito dall’ipotesi che i vaccini fossero la causa
della comparsa dell’autismo. In realtà, il vaccino può sicuramente
accelerare la comparsa del disturbo, ma non ne può essere la causa
principale
, poiché esso è già presente dalla nascita, seppur non ancora
distinguibile. Come un atleta corre più veloce perché fa uso di doping,
così il vaccino è il “doping” dell’autismo. L’autismo, alla pari del correre
dell’atleta, è già insito alla nascita della persona, e non è il doping a far
scaturire la corsa nell’atleta, ma solo l’accelerazione.

È importante conoscere l’origine dell’autismo per poter lavorare su di
esso in modo mirato e più efficace. Come un esploratore sa dove dirigersi
solo se sa trovare la propria posizione nella mappa che sta consultando,
così il terapista sa meglio come operare se conosce la causa e il momento
in cui è scaturito il disagio da trattare.

Per quanto riguarda le caratteristiche psichiche e fisiche dell’autismo, gli
studiosi rilevano un sostrato comune che presenta moltissime variabili
personalizzate su ciascun individuo, come lo sono le impronte digitali: una
diversa dall’altra. Non esiste un autismo uguale all’altro, infatti si parla di “spettro autistico”. La varietà di atteggiamenti dell’individuo autistico
rende la relazione d’aiuto complessa e non standardizzabile. È quindi indispensabile approcciarsi alla persona con umiltà e rispetto del suo
spazio personale.

Il comportamento degli individui autistici, sia quando sono da soli che
quando si devono relazionare agli altri, è fuori dagli schemi. Queste
persone tendono a non guardare gli altri negli occhi, a non sorridere, a
compiere ripetutamente dei movimenti insensati: non è pazzia, ma una
diversa dimensione in cui questi individui speciali vivono.

Se osserviamo codesti comportamenti con un occhio olistico possiamo
vedere i fatti secondo una prospettiva più ampia e relazionarci con queste persone in modo più accorto, sensibile e funzionale.

Ad esempio: in un supermercato un ragazzino autistico improvvisamente
si butta a terra, urla e sbatte parte del suo corpo sul pavimento. La scena
può farci impressione, ma i modi del giovane – seppur non convenzionali
– possono raccontarci cosa egli vuole esprimere. Forse egli manifesta il
disagio di ricevere troppe informazioni dall’ambiente e dalla gente
circostanti
, come un imbuto che straripa perché non può far entrare di
più di ciò che può passare: colori, scritte sgargianti, rumori dagli
altoparlanti e dalle casse, carrelli che sbattono per cercare l’ultima cosa
da comprare, una massa di esseri umani con visi tirati che cambiano
fisionomie in continuazione non dando modo di far capire lo stato
d’animo a chi basa tutto sull’osservazione.

Mentre noi siamo dei verbosi, gli autistici osservano ogni cosa con la massima attenzione: potrebbero rimanere ore ad osservare il cestello della lavatrice che gira, come un bimbo che osserva in continuazione le piccole api che girano sopra la testa del suo lettino. Il vedere tante persone dalle fisionomie sconvolte dalle emozioni fa passare gli autistici in pochi secondi da uno stato di gioia a stati di tristezza o rabbia. In questo senso, il loro modo di ricavare le informazioni è difficile da praticare in un mondo gestito da persone “normali” malate di energia autistica della fretta.

Un altro atteggiamento molto frequente nello spettro autistico è la
difficoltà al contatto fisico
, per quanto il prossimo possa essere una
persona affettuosa ed affidabile. Considerato il fatto che gli autistici sono
sensibili fuori misura, la loro diffidenza nel contatto con l’altro può essere
una autodifesa dalle energie pesanti basate sullo stress, tensioni, invidie,
e gelosie che i “normali” vivono ogni giorno.

Questi individui speciali, attraverso i loro modi di fare, possono insegnarci
molto. Un importante messaggio che possono consegnarci, se siamo
accorti, è quello di rallentare il nostro ritmo quotidiano di vita, di
prenderci un po’ di tempo per noi stessi, e di essere coerenti con i nostri
pensieri. E forse cominceranno a fidarsi di noi.

Dal punto di vista della relazione d’aiuto per queste persone, è indicato
lavorare sia sulla disarmonia della mente sia sulla conseguente
disarmonia del corpo
, toccando più aspetti della vita del ricevente, per un
benessere globale e strutturato. Nell’autismo l’operazione è più
complessa perché: possiamo togliere una “buccia” alla volta, come per
pulire una cipolla, ma per quanto si possano togliere involucri esterni, la
parte interna si rivela comunque problematica e delicata.

La MTC vede la persona nella sua totalità, quindi è ideale anche per le
persone autistiche
. Essa studia inoltre l’equilibrio tra gli opposti, per
esempio: tra movimento e riposo, tra i diversi alimenti assunti con la
dieta, tra i diversi clima, nelle relazioni interpersonali, etc.. Un disequilibrio di queste situazioni perturba il benessere e la stabilità emotiva della persona.

Le persone con lo spettro autistico hanno la particolarità di avere umori
molto scostanti o di essere nella situazione di non capire cosa diciamo
loro, pertanto trattarli non è la cosa più semplice. Il percepire di dover
passare da una posizione prona a una sul fianco è inconcepibile per loro;
all’operatore spetta il compito di mettersi nella miglior situazione possibile per poter lavorare sul ricevente. Tuttavia, una volta iniziato il trattamento, se l’operatore evita di sconvolgere l’autistico chiedendo grossi cambi di posizione, questo si mette in poco tempo a proprio agio rilassandosi e permettendo di farsi trattare.

Concludo questo elaborato affermando che anche le persone portatrici di
problematiche complesse come lo spettro autistico sono in grado di
usufruire e di giovare del trattamento shiatsu
, se l’approccio è
personalizzato per un’utenza così sensibile e fuori da ogni dinamica
comune.

PER SAPERNE DI PIU’ E LEGGERE ANCHE I RESTANTI CAPITOLI, CONTATTAMI. Per maggiori info, ti invito inoltre a consultare la pagina dedicata allo shiatsu.

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